Frammenti di disgregazione

Racconto Inviato da : Cuckolman

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Upskirt Mania Forum

    Group
    Administrator
    Posts
    2,108
    Reputation
    +6
    Location
    MILANO

    Status
    Anonymous
    Racconto Inviato da : Cuckolman

    Frammenti di disgregazione
    Questa è la storia del mio rapporto di coppia e della disgregazione a cui ci ha portato una continua ricerca perversa di novità e di rapporti con altre persone. E un racconto violento, umiliante, che parla del rapporto di coppia dal punto di vista del tradimento, portato allesasperazione ed al limite del sadomasochismo. E una storia vera, un puro lavoro di fantasia, od un miscuglio di entrambi … poco è importante, quello che conta è che catturi lattenzione e scateni in chi lo legge emozioni ed eccitazione. Buona lettura.

    Un buon inizio
    Mi chiamo Giorgio, e questa è la storia del mio rapporto perverso con Paola.
    E successo tutto una sera di 18 anni fa. Frequentavo il liceo allepoca. Avevo avuto un paio di storie negli ultimi mesi, senza che venissi però mai trascinato in un vortice di passione come stava per accadermi. Sostanzialmente cercavo di continuare a celare la mia verginità che iniziavo a vedere come una sorta di maledizione da cui non riuscivo a liberarmi.
    Eravamo fuori Milano, in una di quelle feste di fine anno in cui si ha voglia soltanto di bere, scatenarsi e cercare di conoscere nuove ragazze da corteggiare sperando di portarsele a letto. Il tutto stentava parecchio a decollare, e il massimo era stato uno strofinamento pubico con una tizia in attesa di farsi servire un bicchiere. Era l1 di notte. Stravaccato su una poltrona mi scolavo lennesima birra mentre intorno a me gente esaltata si agitava in maniera estenuante al ritmo di canzoncine ritmate senza senso.
    In quellattimo si affacciò alla porta una ragazza. Mi colpì perché aveva i capelli tendenti al rosso, un viso tondo e due labbra carnosissime e sensuali che mi sorrisero. Quando fece il suo ingresso mi prese quasi un colpo. Un corpo rigoglioso era strettamente avvolto a fatica in un vestitino azzurro da damina di fine 800. Due seni prorompenti erano schiacciati dentro ai fasci di stoffa che li accoglievano e sembravano sul punto di esplodere.
    By Cuckonan
    Ai piedi aveva delle specie di sandali tenuti insieme da un filo che circondava i polpacci e aveva un piccolo bracciale argentato attorno alla caviglia destra, con piccoli campanelli appesi che facevano un rumore leggero ogni volta che si muoveva. Il caldo pazzesco che invadeva la sala aveva riscaldato la sua pelle, le guance erano rosse, gonfie ed il respiro sembrava affannato. Aveva i capelli che le aderivano sul collo e piccole imperlature di sudore che le illuminavano il viso e le scivolavano in piccoli rivoli lungo il collo fino ai seni. Aveva la stessa espressione che avrebbe avuto dopo unintensa performance di sesso. Era una bomba sexy dallo sguardo dolce e mi ridestò completamente.
    Iniziammo a parlare … era incredibile, nonostante avesse un aspetto sensuale e altamente erotico, aveva un carattere timido e molto distaccato. Ogni tanto quando la osservavo con insistenza vedevo le sue guance arrossarsi di un colore vivido e acceso, come si vergognasse di queste mie intense attenzioni nei suoi confronti. Bevemmo e parlammo a lungo, riuscendo a rimanere isolati dal resto della festa. Passate le 4 decidemmo di andare a dormire in una delle camere del piano di sopra. Avvolti nel sacco a pelo ci prendemmo la mano ed iniziammo a baciarci. Ricordo ancora la dolcezza delle sue labbra e la sua lingua morbida che si muoveva lentamente, con imbarazzo quasi non sapendo che fare. Non andammo oltre ma da quel momento così romantico e delicato ebbe inizio la nostra storia, quella che mi avrebbe sconvolto la vita e portato in un abisso senza fondo. Si chiamava Paola ed il suo corpo mi aveva stregato.
    Tabù "
    Lo sai, ne abbiamo già parlato tante e tante volte" "Ma io ti desidero, voglio fare lamore con te, voglio dormire con te e risvegliarmi la mattina con il tuo corpo nudo di fianco … insomma … ci amiamo, ci rispettiamo, stiamo insieme da … quanti sono … due anni … e io sinceramente, non riesco a capire … non ce la faccio più a resistere" "Smettila ! Non mi sento pronta. Lo sai. Quando ci baciamo, ci tocchiamo … e tutto … mi piace, mi eccita … però appena …. Insomma … appena proviamo a farlo … mi blocco … mi vengono in mente tanti pensieri sporchi … Non ci riesco, mi passa tutto … Scusami …"
    Questa era una tipica conversazione tra me e Paola. Erano passati 2 anni e ancora non eravamo riusciti a fare lamore. Era così come diceva lei. Passavamo magari delle ore ad accarezzarci, baciarci … Eravamo caldi come due corpi lasciati sotto il sole, eppure non riuscivamo ad andare oltre. Io devo dire che facevo sempre più fatica a trattenermi … quando eravamo stesi sul letto le accarezzavo i seni prendendoli tra le mani, le baciavo le natiche sode e morbide ed adoravo leccarle la fica, ero innamorato del suo odore forte, dei peli che la circondavano … quando mi fermavo a baciarle la clitoride la sentivo impazzire, mugolando in continuazione senza quasi fermarsi fino a che veniva nella mia bocca prendendomi per i capelli e stringendomi la testa tra le
    gambe. Ma non appena provavo ad infilarmi dentro di lei, quando anche solo appoggiavo la punta del pisello alla sua fessurina, si irrigidiva, si bloccava, perdeva tutto lentusiasmo e leccitazione che aveva e dovevo fermarmi. Stavo iniziando a pensare che fosse frigida, bloccata da una mentalità rigida che non ci avrebbe mai permesso di fare lamore. "Non riesco a capire perché non riusciamo a farlo, perché ti blocchi … ma io ti piaccio, sì insomma, sessualmente" "Certo che mi piaci, cretino. Non so neanchio perché. Sono questi pensieri, che non riesco a mandare via … Mi piaci, mi piaci … mi piace quando facciamo le nostre cosette… quando ci accarezziamo … mi piace questo tuo bel bastoncino che tieni tra le gambe … " Me lo prendeva in mano ed iniziava ad agitare le sue manine prima lentamente e poi sempre più velocemente, con un sorriso malizioso ed ambiguo che mi faceva impazzire "Guarda come sei eccitato che ti tocco il pisellino, non riesci a tenere gli occhi aperti … mmm … senti che pian piano diventa duro … dove ti piacerebbe mettermelo … eh ? vorresti mettermelo dentro, vero ? …inizi a mugugnare come un porcello … " Mi faceva impazzire, si divertiva a tenermi sulla corda senza mai concedersi totalmente … Ed io avevo sempre più voglia.
    Fantasie
    Mi accesi una sigaretta tirandone una forte boccata, poi la passai a lei. Era una notte caldissima in città, e tutte le finestre erano aperte per cercare di fare entrare un po daria. Eravamo nudi, sdraiati nel letto. Lei sotto le coperte. "Quali sono le tue fantasie sessuali ricorrenti ?" "Che maiale che sei, siamo appena venuti entrambi ed ancora di sesso vuoi parlare … E proprio un chiodo fisso il tuo !!" Mi guardava sorridendo … "Non mi hai mai detto quali sono i tuoi sogni erotici, cosa sogni quando sei da sola" "Te ovviamente, no ? eh eh eh Ma … non so … talvolta mi eccitano gli sguardi delle persone … quando ti guardano intensamente come se ti volessero spogliare … ed è come se i loro sguardi iniziassero a toccarti dappertutto." "Cioè tu sogni questo ?" "Ma no, non è che sogno questo … però sogno che … non lo so … magari sono sul tram … ed ho un vestitino sai di quelli estivi, leggeri … e vedo che cè qualcuno che mi guarda, mi scruta … " avevo inziato ad accarezzarle i seni, sentivo i capezzoli durissimi e mi divertivo a solleticarli con un dito "e poi ?" "e poi … niente … mi alzo per scendere alla fermata e qualcuno si avvicina … sento la mano che mi strofina dietro … ho il suo respiro nelle orecchie … " La sua eccitazione saliva sempre di più e faticava a parlare, stringeva le cosce strofinandole forsennatamente sul pube … "E tu cosa fai ?" "ehhh … io … io non posso fare nulla … perché devo aspettare la fermata … e le sue mani sono ovunque … mi tirano su il vestito … mi accarezzano e mi bacia … e poi … poi … lo sento che mi preme dietro … " "Sul culo ?" "Si, Si… sul … culo … e mi vuole … ah ah " Sentivo la sua fica contrarsi tra le mie dita bagnate, stava venendo con gli occhi chiusi … con un orgasmo inarrestabile … Quando tutto fu finito le chiesi "Certo che sei una gran bella porcellina anche tu, eh ? Questa del tram proprio non la sapevo … ma è la tua fantasia ricorrente ?" "Beh, non è che tu non fossi eccitato, lo sentivo che premevi contro di me … ti è piaciuto sapere questa mia fantasia ? Volevi assistere allo spettacolo ?" "Ma che scherzi ? Adesso appena ti vedo con un vestitino estivo … che vai in giro … mi farà impazzire ?" "Ma dai … E solo una fantasia ! Quando vado in giro mica penso a queste cose … o no ? " E scoppiò in una fragorosa risata.
    Il primo crollo
    Ci sono dei momenti, che guardati dopo tanto tempo assumono un significato preciso, una ragione dessere che spiega tutto quello che è accaduto in seguito. Era il 1987, avevamo 20 anni. Estate. Avevamo deciso di fare 2 settimane ognuna per conto proprio e altre 2 o 3 insieme. Con lapprossimarsi della sua partenza iniziavo ad essere sempre più teso. Avevo il terrore di essere tradito. Eravamo giovani e da ragazzi si ha sempre il timore che qualcuno faccia qualche cazzata. Da 3 anni ormai stavamo assieme ed eravamo stati molto fedeli. Non avevamo ancora fatto lamore ma ci adoravamo lun laltro. Eppure iniziavo ad essere preso da attacchi di gelosia feroce. Prima di partire riuscii a strapparle due promesse "Non fumare e … mmm laltra non la ricordo … eh eh … Non fare quella faccia.
    Fedeltà assoluta ! Santa, sono ! Dai, non fare lo scemo, lo sai che ti amo e non mi verrebbe mai in mente di tradirti !" La salutai con un bacio feroce tra le labbra, come se volessi tenerla sempre con me. Io ero al mare, libero dai genitori, e ci sentivamo praticamente ogni giorno. Lei mi tranquillizzava sempre: "Ciao, qui stiamo benissimo, io e Chiara ci divertiamo ma non cè moltissimo da fare. Andiamo al mare, la sera facciamo quattro passi, magari andiamo a prendere un gelato … nulla di speciale". Iniziavo a contare i giorni che mancavano alla fine di questa sua vacanza.
    - 4 giorni. Mi chiama al telefono. "Ciao tesoro !! Come stai ? Io sto da dio, qua è un posto meraviglioso e non avrei voglia di andarmene mai !! " "Ma non ti manco neanche un po ?" "Certo che mi manchi, ma cerco comunque di non pensarci. Sai abbiamo conosciuto un po di gente giù al mare e stasera facciamo una bella grigliata tutti insieme … senti … non è che … posso chiederti una cosa?" "Cosa ?" "Non è che mi dai un permessino per rompere una promessa?" "Quale promessa ? Che cazzo dici ?" "Quella di fumare, cretino … Ho tanta voglia di fare qualche tiro " "Ma dai, mi hai fatto una promessa … ma soprattutto per te … Cioè tra pochi giorni ci vediamo, puoi resistere ancora un po" "Si, lo so … va beh, dai … ok … senti ora devo andare. Ti amo. Ti chiamo domani. Ciao" Mi ero preso un bel colpo, non cè che dire. Ma la mia fiducia era incrollabile, o quasi.
    -3 giorni. "Ciao Giorgio" "Ciao Paola, che voce che hai, che cè" "Cè che ho infranto la prima promessa, mi spiace. E che ieri eravamo in compagnia, sai, sulla spiaggia … Ho fatto qualche tiro … Ti dispiace ?" "Vabbè, dai, diciamo che è stata uneccezione, sei perdonata ! Non vedo lora di vederti. Quando torni di preciso ?" "Ma, non lo so ancora, comunque te lo faccio sapere domani di preciso. Ora devo scappare perché abbiamo una cena a casa di amici." "Chi ?" "Ma, i soliti, quelli che abbiamo conosciuto giù in spiaggia … sono simpatici …" "Simpatici ? …. E poi ?" "E poi cosa ? Simpatici. Non iniziare per favore. Senti ora sono in ritardo. Ci sentiamo domani. Buonanotte"
    -2 giorni. Attendo. Attendo. Guardo impietrito un telefono che non suona mai. Chiamo il villaggio ma mi dicono che è fuori. Attendo, per tutta la sera. Finché il sonno non riesce a vincere gli arrovellamenti della mia testa e non mi addormento.
    -1 giorno. "Ciao" "Ciao amore! Come stai ? Che bello sentirti, che fine avevi fatto" "Eh, sì … lo so … ieri siamo andati a casa di questi amici qui … e … non ho fatto in tempo a chiamarti … senti … " "Che cè ?" "E che … la promessa" "Hai fumato ancora ? Certo che non ci si può proprio fidare di te cattivella che non sei altro" le dissi scherzando "No, non è quello … non so come dirtelo … mi vergogno … è che … è laltra promessa … Giorgio … ci sei ? " "Sì" "Senti non voglio parlarne al telefono … non so come è successo … forse è che avevamo bevuto … non so … però … ci siamo baciati" "Con chi?" "Alessandro, uno di quei tipi lì … senti, ne parliamo quando torno, ok ? Ora è bruttissimo. Sto male per questa cosa … Però dovevo dirtelo … " La telefonata finì poco dopo, ma io avevo un macigno che pesava su di me senza quasi farmi respirare. Tradito. Solo un bacio, ok … però non riuscivo a pensarci. Mi faceva stare malissimo.
    Passarono ancora alcuni giorni da quando lei era tornata dalla sua vacanza, ci sentivamo per telefono ed era come se cercassimo di evitare largomento. Poi finalmente venne a trovarmi al mare. Appena ci vedemmo ci scambiammo un bacio lunghissimo, abbracciandoci come per non lasciarci più. Era bellissima, con una gonnellina che le svolazzava sopra le gambe ed una magliettina senza maniche che le metteva in mostra i seni abbondanti. Le chiesi "Allora ?" "Senti … forse è meglio se non ne parliamo … io ti voglio bene … " "Ma io voglio sapere, comè successo … perché, se posso ancora fidarmi di te" "E stata solo una cosa così … io voglio stare con te … una cosa da niente … dimentichiamoci tutto" "Ma io non posso dimenticare, non puoi mentirmi e nascondermi cosè successo" Lei esitava "… Sei proprio sicuro di voler sapere? Potrebbe farti male … " "Sì, voglio sapere" Non capivo perché avessi questa curiosità morbosa ma doveva dirmi tutto. Lei era reticente, mi teneva la mano. Poi ad un certo punto incominciò: "Si chiama Alessandro … labbiamo conosciuto in spiaggia con Chiara, insieme ad un altro tizio … erano simpatici, abbiamo iniziato ad uscire con loro … abbiamo fatto una grigliata … poi una sera siamo andati a casa loro … Chiara aveva capito che ci volevano provare, mi diceva che Alessandro mi voleva … io le dicevo di smetterla, che non volevo … però mi faceva piacere che qualcuno mostrasse interesse per me … Lei diceva che dovevo farmelo … abbiamo bevuto un po, chiacchierato, poi laltro ha detto …"andiamo in camera che si sta più comodi" … io non so … non so cosavessi … però forse iniziavo ad essere un po eccitata … " "Si vabbè ma poi ?" "Poi niente, siamo andati in camera e ci siamo messi sul letto tutti e quattro … un po chiacchieravamo … vedevo che lui mi guardava … e io … non sapevo bene che fare … poi Chiara ha spento la luce … e … insomma … lui si è avvicinato a me … e … " "E ? " " E abbiamo iniziato a baciarci … non so perché, però … insomma …" "E poi ? Cosè successo, vi siete solo baciati ?" "Beh … sì, no … cioè … lui mi diceva delle cose … che mi voleva … e … allungava le mani … mi accarezzava … ma io gliele toglievo … e gli dicevo "non voglio" … per cui ci siamo baciati per un po … poi … io ho detto che volevo andare via e siamo andate a casa … però …" Stavo soffrendo come un cane … Tutti i contorni si facevano sempre più chiari ed era come se vedessi la scena … la vedevo tra le braccia di quellimbecille … e poi questi continui però, ma … "Però ?" "Però Chiara era molto incazzata con me che ce ne fossimo andate, che le avessi rovinato la serata per cui il giorno dopo ha voluto rivederli … io avevo paura … ti ho chiamato e ci stavo malissimo … però volevo anchio rivederlo … sì, insomma … per cui il giorno dopo … ci siamo visti in spiaggia … e ci siamo baciati ancora … e lui mi ha detto che voleva vedermi, che era lultima sera e la voleva passare con me … e io gli ho detto di sì" "E? Cosa cazzo è successo ? Vi siete baciati ancora ?" "Sono andata a casa sua … eravamo sul letto e ci baciavamo e … lui mi tirava giù le spalline del vestito … e … io le tiravo su, però … insomma continuava … " "ti ha toccato sopra ?" "… eh … sì, mi ha tirato giù il vestito ed ha iniziato a …. Baciarmi sopra … e … io non sapevo che fare … mi piaceva …. E lui mi accarezzava …. Mi toccava … mi leccava dappertutto … e le sue mani scendevano sempre di più … e mi ha tolto tutto il vestito …" Scoppiavo, scoppiavo. Non resistevo più. Non era stato solo un bacio … si erano toccati … le aveva leccato i seni, quei miei dolci e morbidi seni … La mia curiosità mi portava sempre oltre, volevo sapere di più … tutto. "Come ti ha tolto il vestito ? Eri nuda ? E lui ?" "Lui era in costume … ma già dallinizio … io avevo le mutande … però … continuava a baciarmi e a toccarmi … ed io … non sapevo resistere … mi metteva una mano lì … e mi toccava … ed io … ero bagnata … lui me lo diceva … "sei bagnata, vedi che lo vuoi" … e io … gli dicevo di sì … non sapevo più come controllarmi … e … mi ha tolto le mutandine ed ha iniziato a toccarmi sotto …" Aveva gli occhi bassi. Io non resistevo. Nuda, nelle mani di un tizio sconosciuto. Bagnata. "Ma mentre lui ti toccava tu … che facevi ? Sì, insomma, non lhai … toccato" "Beh … Lui mi prendeva le mani e le portava lì, e io le toglievo … poi si è tolto il costume e … mi ha chiesto se … e mi ha preso le mani … e le ha messe lì … io non sapevo cosa fare, allora le ho mosse un po … lui continuava a toccarmi … mi apriva le gambe e mi diceva che mi voleva … io avevo il suo coso tra le mani … ed era sempre più duro … e mi baciava … mi accarezzava … mi toccava anche dietro … e poi …" "Poi ? Poi ? Dimmi cosa cazzo è successo ancora. Gli hai fatto una sega ?" "Per un po … però lui mi diceva che voleva dei baci … mi diceva che avevo una bella bocca … ed io lo sentivo che era grande nella mia mano … mi metteva un dito in bocca e … mi diceva nellorecchio di succhiare il suo dito … io avevo il suo dito in bocca e il suo coso nella mano, caldo … mi diceva "ma non ti piacerebbe avere qualcosa di più grosso in questa bella bocca, tra le tue belle labbrone gonfie" … io mi eccitavo sempre di più … ho iniziato a baciare il suo petto … aveva dei bei muscoli … e lui era sempre più vicino … sentivo quellodore … e lo vedevo venire verso di me … e ad un certo punto … era nella mia bocca" Ero allibito. Non capivo più niente. Paola con in bocca il cazzo di un altro … glielo succhiava … a me laveva fatto solo poche volte, dopo che avevo insistito … e invece con questo stronzo … subito gambe aperte e cazzo in gola … "Anche il pompino, ci mancava! Non ti sarà venuto in gola, spero … " "eh … lui mi teneva la testa e me la muoveva perché io … lo succhiassi … e ad un certo punto … senza dirmi niente … ho sentito che usciva qualcosa … e sentivo che mi colava sulla lingua … giù per la gola … e io non potevo fare altro" "Ma … ma … con me non hai mai voluto … hai sempre detto che ti faceva schifo … ed ora … il primo che capita … " Ero allibito. "Lo so … ma non ho saputo resistere … era lì e … non potevo far altro … " "Beh, spero che sia finito questo schifo" "Quasi … lui era sempre eccitato, aveva ancora voglia … ed anche io … e lui ha ricominciato ad accarezzarmi … mi allargava le gambe e mi toccava dentro … con due dita … mi voleva … e poi mi è venuto sopra e si strofinava … lo strofinava su di me e mi baciava il collo … diceva che voleva mettermelo dentro … io lo sentivo che premeva … che voleva … sì insomma, lo sai … e mi teneva le mani bloccate sopra la testa e io … io lo baciavo … e poi … poi ad un certo punto … insomma … spingeva, spingeva sempre di più … ed … è entrato dentro … e ha iniziato a muoversi dentro di me … me lha infilato dentro fino in fondo e si muoveva … era eccitato e mi diceva che avevo la fica stretta … che ero una verginella … e che lui mi avrebbe sverginata … io … io ero bagnata … si muoveva piano … poi forte … e io gli dicevo che mi faceva male … e mi succhiava i capezzoli e io non ci capivo più niente …" "TI HA SCOPATA ?" "Si … " E fu silenzio. La mia ira era alle stelle. Non capivo più niente … Noi non avevamo mai fatto … e lei … si era fatta venire in gola e scopare da un altro, che conosceva da pochi giorni … Era stata sverginata da un altro … non ci vedevo più dallira, volevo prenderla e ribaltarla … volevo prenderla … Mi avvicinai a lei e la guardai con odio … la strinsi a me e lei rispose. Iniziammo a baciarci come pazzi, le nostre lingue incontrollabili e scambiarsi ettolitri di saliva, le tolsi la maglietta e le strappai via il reggiseno … quei seni esplosero verso di me … guardavo il suo corpo nudo come a cercare tracce di quello che aveva fatto, segni del sesso che aveva fatto con quellaltro … la spogliai con foga … era fradicia … ed io ero eccitato da morire. Mi prese il cazzo nella mano e dopo averlo scosso un po se lo infilò dentro iniziando a muoversi sopra di me. Non parlammo e facemmo lamore per la prima volta come presi da un impeto forsennato ed incontrollabile … Non potevo fare a meno di pensarla tra le braccia di quellaltro … con le gambe aperte … mentre godeva. I giorni che seguirono furono di pianti e grida. La odiavo per quello che aveva fatto. Volevo lasciarla, ma non potevo. Rimanemmo insieme, perché in fondo ci amavamo e lei mi promise che non lavrebbe più fatto. E io mi mentii per poterle credere.
    La serata tra amici
    Ubriachi. O quasi. Era stata una di quelle serate tra universitari iper-alcolica. E non so bene perché a qualcuno era venuta in mente la malsana idea di giocare a strip poker. Una idiozia da liceali con pruriti sessuali. Avevamo una gran voglia di fare cazzate. Io sapevo un po giocare. Ma Paola era una frana. Ero talmente fuori che non riuscii a dir niente, per cui giocammo. Io galleggiavo, Paola e Luca perdevano e gli altri vincevano. Pian piano svanirono, scarpe, calze, camicette e pantaloni … la serata era calda. Io non controllavo più la situazione. Vederla in reggiseno esposta … ero geloso come un pazzo … ma ero talmente rincoglionito … curioso di sapere cosa succedeva. Paola perse una mano incredibile … era in palio il suo reggiseno … se lo tolse ridendo ed aprì le braccia, quasi a mostrare le sue meravigliose tette. Si alzò un applauso entusiasta … si mise a sedere bevendosi una sorsata di vodka gelata che le colò sui seni … era una scena allucinante … Anche Luca perse, ma a lui era rimasto ben poco … fu costretto a togliersi anche i boxer. Paola e Francesca fecero un paio di fischi di approvazione … io guardavo la mia ragazza a seno nudo, con i capezzoli leggermente induriti, e controllavo gli sguardi eccitati degli altri … mi faceva rodere di gelosia … talvolta era come se si distraesse a guardare tra le gambe di Luca. Stefano le diede un pizzicotto al capezzolo "Idiota" Rispose seccata. "Smettila Stefano, guarda che lei è fidanzata con me!" Non suonava molto bene questo mio tentativo di affermare il possesso. Riprendemmo a giocare. Lei perse ancora, le rimanevano solo le mutande. Ma era abbastanza lucida per provare a rifiutarsi di toglierle. Gli altri fischiarono abbondantemente questa sua decisione e io cercai di andare in suo soccorso. "Su, ragazzi … Ormai la partita è finita ! " "Finita un cazzo, lei ha perso e ce la deve far vedere, le regole sono regole. Guarda lì quel povero sfigato che è mezzora che ha il bigolo di fuori !" "Vabbè ma è diverso ! Facciamo che
    mi abbasso le mutande per un secondo e vi faccio vedere il sedere, così siete comunque contenti" "Ma così non vale !!" "Prendere o lasciare" "Dai, per stavolta va bene, ma poi allora la partita la chiudiamo qui, se no ci scaldiamo troppo e poi … " "E poi ? Poi cosa ?" "E poi a Luca gli viene dritto !" Ridevamo come dei matti … lei salì sulla sedia ed allargò leggermente le gambe mentre gli altri applaudivano a ritmo … si girò in modo che il sedere fosse ben in vista a tutti … infilò le dita sotto le mutande, esitò guardandosi in giro e fissando i miei occhi … prima tirò le mutande dietro come a simulare un tanga, agitando un po il suo delizioso culetto … poi in un attimo se le calò fino a scoprirsi tutta mostrando totalmente le sue bianche natiche … fece scendere le mutande fino alle ginocchia … poi di scatto si girò, tenendosi una mano sul pube a coprire il suo sesso. Si levò una serie di fischi di disapprovazione per quella mano che la copriva e lei raccolse la sfida. Pian piano la fece risalire scoprendo interamente i suoi scuri peletti … Strabuzzavo gli occhi … Guardavo Paola in piedi sulla sedia … con le mutande calate … il suo triangolo illuminato da piccole goccioline di umori … doveva avere le labbra gonfie e rosse … Il tempo sembrava essersi fermato e Luca non staccava gli occhi di dosso dalla sua fica.
    La serata finì, perché si era scaldata fin troppo. Io e Paola tornammo a casa e finimmo a letto. "Ti sei divertita stasera, eh ? Cazzo sembrava volessi solo quello !" "Dai, lo sai che è stata una serata idiota, avevamo solo voglia divertirci un po … E poi … le regole sono regole … " "Si, vabbè, intanto eri lì con la patata di fuori e quel maiale di Luca ti guardava." "Beh … era un bello spettacolo, no ? Anche Luca lo era ! Mi ha eccitato tantissimo essere così in mostra … esposta ai loro sguardi … e guardare il pisellone di Luca " Disse ridendo. Io strabuzzai gli occhi !! "Dai, lo sai che scherzo … eh che, beh, è ben dotato, no ? Mi sembrava avesse un bel paletto" "Stronza!" "Dai, cretino, lo sai che amo solo te e adoro questo tuo bel bastoncino" mi prese il pisello in mano e stringendolo cominciò ad andare su e giù "Come bastoncino ? A lui paletto e a me bastoncino ?" "Ma no, no … diciamo che hai un bel randello eh eh eh … ma davvero mi guardava lì ? " "Sì … e anche tu lo guardavi … ma eri davvero eccitata ? " "Beh un po … sai … tutti che mi guardavano … e tu eri lì davanti a me … tu cosa pensavi ? Non eri geloso ?" "Da morire, non volevo che ti guardassero" "Ah, mi piace quando sei geloso … certo che i tuoi amici sono dei veri e propri maiali ! Non ci fossi stato tu secondo me, mi sarebbero saltati addosso … Luca poi era già bello carico!" il suo lavoro con le mani si faceva sempre più insistente, lento metodico … alzava e abbassava la mano con un movimento pieno e cadenzato … mi accarezzava le palle e accelerava di colpo … mi guardava negli occhi … parlava piano, con la voce rotta dalleccitazione … mi guardava e guardava il mio pisello. "E tu ?" "Beh io … con quel bel bastone di carne eh eh eh " Mi stava facendo impazzire … "Che bastarda … dai facciamo lamore, ti voglio" "eh eh … aspetta, aspetta … come sei voglioso … adesso voglio toccarti un po … guarda comè duro … ti eccita vero, gelosone mio ? magari Luca da sotto il tavolo ha provato a toccarmi ?" Sapevo che mentiva, aveva voglia di giocare, era eccitata da morire ed io ero il suo giocattolo. "No … " "Sai … magari sotto il tavolo ha allungato le mani … e magari anchio … lui era così … eccitato … duro … come te adesso, no ? "No … tu sei mia !" "Tu sei mio, anzi, questo bel bastoncino è mio, e mi piace così tanto accarezzarlo un po e farlo spruzzare … vuoi venire, vero ? Guarda come ti muovi tutto cercando di venire … e sei così eccitato solo perché io ho mostrato le tette e la mia patatina … Che maiale che sei … e se me lavessero toccata cosavresti fatto … saresti ancora più eccitato …" "No, no " "O si che lo saresti amore mio, chissà che pisellino duro avresti adesso … non sai quanto è bello toccartelo … senti, senti come stai per venire, non riesci più a controllarti … sei proprio un maialino !" Esplosi, venni come un pazzo rapito dallimmagine di Paola a gambe aperte che guardava il cazzo di Luca. Qualcosa ormai era cambiato. Ero alla sua mercé e non sarei mai più riuscito a liberarmene.
    In bianco
    La nostra storia continuava. Con alti e bassi, certo. Ma senza tradimenti … reali almeno … lasciavamo grande spazio alla fantasia … inventavamo tante storie pazzesche e giocavamo a letto come dei matti … lei adorava portarmi allestremo … eccitarmi come un pazzo e farmi ingelosire … io adoravo scoparla … potevamo passare delle ore intere a letto a toccarci o a fare lamore. Un anno prima della fine delluniversità andammo a convivere. In un piccolo appartamentino che diventava sempre più un piccolo covo dove ci rinchiudevamo a scopare come ricci. Ci laureammo. Lei in Scienze politiche, io in Filosofia … Anche se lei finì un anno prima di me ed iniziò subito a lavorare. Era una persona estremamente determinata. Alla fine, dopo poco più che sette anni di vita assieme decidemmo di sposarci.
    Fu splendido, dolcissimo. Quando ci ripenso adesso ricordo quei mesi come un idillio senzombra, senza alcun lato oscuro … di bianco candore quasi virginale. Fino a 3 mesi dopo il matrimonio.
    Avevamo trovato una casetta più grande, un vecchio palazzo con una mansarda dalle grandi finestre che davano sulla città. Eravamo ancora pieni di scatoloni, sia io che Paola avevamo trasferito quasi tutta la nostra roba nella nuova casa. Volevo registrarmi un film e stavo cercando una videocassetta vuota. Tra le tante scatole aperte dopo aver ravanato per un po, trovai una cassetta con un etichetta bianca, con scritto in piccolo "Aranci"."Paola, senti, è tua questa cassetta? Devo registrarci sopra." "Che cavolo ne so io, sono in bagno. Mettila su e guarda cosa cè dentro!". La infilai nel videoregistratore e premetti su Play. Le immagini erano quelle di una videocamera, la qualità era un po scarsa, cerano un sacco di fruscii …
    erano prese su una spiaggia. Cera gente che nuotava, sdraiata a prendere il sole. Ogni tanto la persona che riprendeva si fermava a parlare con qualcuno. Non capivo cosa fosse … Mandai un po avanti … le immagini sembravano sempre le stesse … ripremetti play … sullo schermo scorreva limmagine di Paola, in costume da bagno, che mangiava un gelato "Che gelato mangi Paolina ?" "Aaamm … è buono … è un cono … un bel cono gelato … vuoi dare una leccata ?" "Ma non voglio leccare il cono … voglio leccare qualcosaltro … ah ah ah " "Cretino !" Misi in pausa … sullo schermo rimaneva limmagine di Paola intenta a leccare il gelato … Che cazzo era questa roba ? Paola era diversa da adesso, sembrava più giovane … Ma da dove saltava fuori questa cosa ? Con chi parlava ? Attesi che uscisse dal bagno e venisse in sala. "Che fai ?" "Niente, cercavo una cassetta … ho trovato questa" "Cosè ? Ma quella sono io ? Cosè sta cassetta ?" "E cosa ne so io ? Cercavo una cassetta da cancellare e ho trovato questa" "No, che cancellare, fammi vedere cosè, falla andare". Play. "Guarda che è buono questo gelato, sei sicuro di non volerne un po ?" "Oddio, ma cosè … quanti anni avevo ?" "Vabbè, fammelo assaggiare, tieni tu la telecamera" "Ma chi è, dove lhai pescata ? Zitto, zitto, fammi vedere chi è" La telecamera si muoveva di scatto inquadrando la sabbia e dei piedi, passando di mano in mano. Poi Paola la prese ed iniziò ad inquadrare … "O cavolo … ma … è … è" Paola prese il telecomando e mise in pausa. Si mise davanti al televisore e mi disse "Senti … prendi unaltra cassetta … tanto ne abbiamo tante … " "Ma chi è, doveri, fammi vedere" "No, dai, è una cagata … Cerchiamo unaltra cassetta … " "Senti ma che diamine hai, cosè sta storia" "E passato tanto tempo … Forse è meglio" "Guarda che non è che tu mi stia proprio tranquillizzando" Paola era agitatissima, e io non capivo "Ti ricordi Alessandro … era tanti anni fa … in Sardegna … con Chiara … quella volta" "Ah" "Vedi, senti, usiamo unaltra cassetta" "Io voglio vedere" "Ma non cè niente da vedere … Sì, insomma … niente" "E allora fammi vedere!" Le ripresi il telecomando dalle mani. Play. Lei mi guardò e si spostò. Venne a sedersi di fianco a me, senza guardarmi. "Tienila ferma, se no viene tutta mossa" "Si vabbè, ma pesa !" "Ma sentila ! Mmm comè buono questo gelato. Sarà che lo tenevi in bocca tu ?" "Maiale !! Invece di dire cazzate e di mangiare il mio gelato di qualcosa di interessante !" "Ok, che devo dire ? Devo fare vedere i muscoli ? Così ?" "Wow, che bel maschione!" Il tizio del filmino faceva delle mosse da body-builder mostrando i muscoli. La Paola del filmino rideva divertita e continuava a riprendere. La Paola del filmino era la mia Paola di tanti anni fa. Che ora era mia moglie. "Ma sei così muscoloso anche da quelle parti ?" La telecamera indugiava sul suo costume da bagno. "Vuoi vedere, eh ?" Prese le mani sul cordino e fece per slacciarsi il costume. "Porco ah ah ah ah ah " Il tizio riprese la telecamera. Salutò Paola e proseguì nel suo giro. Avevo il cuore bloccato. Paola era accanto a me. Mi baciò sulla guancia accarezzandomi il collo. "Vedi che non era niente … dai ora spegni !" Mise in pausa. "Ma dai … è divertente …" Play … il tipo dietro la telecamera continuava a riprendere ragazze in costume, indugiando sui loro sederi o sui seni … Ad un certo punto Paola riapparve, era sdraiata su un telo di fianco a Chiara "Ciaoo" Il ragazzo che prima teneva la telecamera si avvicinò a loro. La ripresa la stava facendo qualcun altro. Alessandro disse qualcosa allorecchio a Paola che rise … e disse di sì. Lui si mise seduto di fianco a lei, limmagine si fece più vicina. Prese un barattolo di crema e se lo spalmò sulle mani. Iniziò a massaggiarle le spalle ungendola con lolio solare. Le massaggiava il collo, la schiena e i fianchi, con movimenti lenti, profondi … Paola aveva gli occhi chiusi. Lui iniziò a slacciarle il reggiseno da dietro "Ma che fai?" "Se no ti ungo tutto il costume … Sta tranquilla, non allungo le mani, sono un bravo ragazzo io eh eh" Il cordino scese lentamente lungo il fianco … i suoi seni erano schiacciati sullasciugamano … il suo massaggio era sempre più intenso, scendeva verso il basso … si spalmò ancora della crema e questa volta la spalmò sulle cosce, avvolgendole con le sue mani … ad un certo punto con una mano alzò un po il costume dietro e le guardò il sedere … lei lo fermò con una mano, ridendo … il massaggio riprese, risalendo lungo i fianchi … indugiando sui lati dei seni … Paola aveva la bocca aperta … guardavo la sua schiena andare su e giù lentamente, come se ansimasse … lui si avvicinò a lei e le diede due baci sul collo, le leccò una spalla. Lei rise e lo scostò. Era una scena surreale. Stavo assistendo alla civetteria di mia moglie 8 anni prima … la vacanza in cui mi aveva tradito … Paola aveva iniziato da un po a guardare le immagini sullo schermo … sempre avvinghiata a me … Talvolta mi baciava, mi accarezzava la nuca, il suo respiro era molto lento, affannato. "Certo che non stai mai fermo con quelle mani … " "Ma ti sto solo spalmando la crema !" "Sì, sì, come no.". Paola si riallacciò il reggiseno e si rialzò. "Ho voglia di fare due passi. Vieni ?". Li vidi allontanarsi. Lui le diede una pacca sul sedere e lei ridendo fece altrettanto e poi si mise a correre. La Paola di fianco a me allungo una mano tra le mie gambe, sopra i pantaloni. La guardai dubbioso. Con la lingua mi leccò il collo. Le immagini cambiarono. Era linterno di una casa. Le pareti erano bianche e si vedeva un letto vuoto. Sul comodino cera una bottiglia di birra aperta. Suonò il campanello. "Ciao, sono contento di rivederti" Le voci erano un po lontane, ma riconoscibili. Lei era Paola. Lui Alessandro. Silenzio. Paola mi sfiorava il cazzo da sopra i pantaloni, baciandomi sulla guancia. Mi sbottonò un po la camicia. Mise in pausa. "Vuoi vedere?" … Attesi, mentre lei mi accarezzava. Play. Sempre la camera da letto vuota. Dalla porta entrarono Paola e Alessandro. Lei aveva un vestito leggero, di cotone, a fiori e dei sandalini azzurri. Non portava il reggiseno. Lui era in costume da bagno. Si tenevano per mano. "Vuoi bere ?" "Si, grazie. Una birra." Lui prese quella dal tavolo e gliela porse. La guardò. Lei iniziò a bere. Lui la teneva per i fianchi, vicino a sé. Paola mi sbottona i pantaloni. Lei posò la birra e lui incominciò a baciarla. Lei aprì le labbra e lo accolse, strinse le mani dietro la sua schiena e chiuse gli occhi. Gli accarezzava i muscoli delle spalle. Paola mi guarda, ha gli occhi semi chiusi. Si avvicina al mio viso e mi bacia con la lingua. Io apro gli occhi e cerco di guardare cosa succede sullo schermo. Lui stava continuando a baciarla, aveva una mano sul suo seno e lo stringeva con forza. Io prendo in mano un suo seno e lo stringo. Sto scoppiando. Alessandro la portò vicino a se e la avvicinò al letto. Lei si sdraiò … Si accorse della telecamera "Ma è spenta ?" "Cosa ? Ah, la telecamera. Sì, sì, è spenta" "Non dire cazzate, è accesa. Si vede da qui" "Ma va … che dici … vieni qui …" Riprese a baciarla con insistenza, toccandole con insistenza i seni … Lei non opponeva nessuna resistenza … Ogni tanto emetteva dei mugolii … Lui le tirò giù le spalline del vestito, sino allombelico, ed iniziò a succhiarle i capezzoli. Paola si toglie la camicia e mi porge una tetta da succhiare … Mi stava portando nellabisso. "Piano … ahhh … piano" La mia ragazza del video era eccitata da morire … si faceva succhiare le tette con gli occhi chiusi. Ed io non riuscivo a smettere di guardarla. Mentre mia moglie mi strofinava i seni sul viso. Lei iniziò a toccargli il petto, ad arruffargli i capelli, gli prese la testa e la riportò verso il suo viso per affondargli la lingua in bocca … poi gli respinse la testa verso il basso. Tra i suoi seni. "Ti voglio … toccami … baciami … " Diceva eccitata … Lui le prese le mani e le portò al cordino del suo costume … lei slacciò il cordino … allargò il costume … vi affondò una mano dentro iniziando a muoverla … "Quanta bella carne cè qui" … lo guardava negli occhi, leccandosi le labbra … abbassò il costume … piano piano, sempre tenendogli il cazzo con la mano … Paola mise in pausa … limmagine era ferma sulla sua mano che brandiva un cazzo duro e possente … Paola mi abbassa i pantaloni e le mutande … mi allarga le gambe con le mani e mi guarda … Riprende il telecomando. Play. Nel video finì di togliergli il costume e lui rimase totalmente nudo. Lei muoveva le sue mani su quel palo. "Ti piace ?" "E grande … duro … caldo … è enorme … " Lui le allargò le gambe ed iniziò ad accarezzarla tra le cosce … sopra le mutandine … lei fermò la sua mano per gustarsi la mano di Alessandro che laccarezzava … Aveva la bocca spalancata … tirò fuori la lingua e gliela mise in bocca … Paola mi accarezzava ogni tanto il pisello con il mignolo, brevi carezze che partivano dalla cappella tirando la pelle verso il basso … I due si fermarono. Lui la fece alzare e le tolse il vestito … anche le mutande scivolarono ben presto lungo le sue gambe ed erano entrambi nudi. Si sedettero sul letto. Lei a gambe aperte, lui dietro, leggermente scostato. Con una mano le toccava le tette, con laltra le infilava un dito nella fica, muovendolo con forza, le diceva qualcosa allorecchio sottovoce e le rispondeva talvolta con un sì, diceva che era una verginella … lei aveva ripreso il suo cazzo in mano e lo muoveva con movimenti sincopati. "Sì … Siì … mi piace che mi tocchi dentro … ah ah ah hhhh … mi piace il tuo pisello … ah" "Lo vuoi ? Eh, dimmi, lo vuoi ?" "Sì .. Sì … tantoo … ah ah … e … e dove me lo vuoi mettere ?" "Dimmelo tu … dove lo vuoi questo bel cazzo … in bocca … nella fica … nel culo … " Paola spalancava la bocca … presa da convulsi movimenti di eccitazione … io non riuscivo a distogliere lo sguardo da quella scena disgustosa. Ero eccitato … e Paola continuava a stuzzicarmi il mio uccello …"No … ahh h … n-non … posso … ahhh ahh … che bello " "Dai … dimmi … dove lo vuoi … " "N-nella … ah … bocca … " Smise di accarezzarla. Si portò più avanti ed allargò le gambe … lei iniziò baciandolo sulla bocca … sempre con la mano ben salda sul suo cazzo … pian piano con la lingua scendeva, sul mento, sul collo … sul petto … sui capezzoli … e poi giù giù verso il basso … fino a che non lebbe davanti alle sue labbra "Ed ora me lo mangio questo bel gelato" Le sue labbra avvolsero lasta … il cazzo venne risucchiato dentro la sua bocca ed iniziò un lento pompino … Paola avvicina il viso al mio cazzo … sento il suo respiro pesante … soffia ed avvicina le labbra fino a sfiorarlo … tira fuori la lingua e lo tocca leggermente con la punta … Io ero inerme, subivo, e guardavo il pompino della mia ragazza alla televisione. Andava su e giù con veemenza … arrotolando la lingua attorno alla cappella, tenendolo saldamente con la mano che ogni tanto muoveva … se lo infilava in gola in continuazione … dolcemente, prendendolo con la lingua, aggredendolo ed infilandoselo tra le sue labbra fino a che poteva … "Vuoi ingoiare ?" Lei si fermò e lo guardò fisso negli occhi … Se lo tolse dalla bocca e disse "Dammi da bere" Se lo rificcò in gola ed iniziò un su e giù rapido e deciso con la bocca … la vidi succhiare … trattenere dei conati di vomito senza mai staccarsi … per ingoiare tutto … Dopo un po se lo tolse dalle labbra ma continuò a masturbarlo scuotendoselo sulle guance … pian piano ritornò duro e lei lo guardava indurirsi nella sua mano … "Che brava che sei … ti voglio … ti voglio tutta … voglio mettertelo dentro … tutto" "Ho paura … non lho mai fatto … " "E io farò piano piano, non sentirai male … " I due amanti si guardarono, lui non perse tempo a riversarla sul letto e a buttarsi sopra di lei … le sue gambe erano aperte più che mai … Lei con la mano lo prese e lo avvicinò al suo buco aperto … lo vedevo dare delle piccole spinte per farlo entrare. Lei gli chiedeva di fare piano … emetteva dei piccoli suoni di dolore e godimento. Ad un certo punto diede una spinta più forte ed entrò … Paola sospirò … Iniziò a muoversi sopra di lei … le sue mani erano sul suo culo e lo spingevano prepotentemente dentro di lei … Si baciavano, si toccavano, lui sbavava sui suoi capezzoli, lei godeva … intensamente … Paola in tutto questo tempo non smetteva di guardarmi, di sfiorarmi casualmente il cazzo e di sussurrarmi allorecchio "Guarda … Guarda …" Io guardavo. La mia ragazza che scopava, per la prima volta, con un altro. "Si … Si … mi piace … vai dentro … ancora … spingi … ti prego … " "Sì, sì … sono tutto dentro di te … sei sverginata ormai … senti come scivolo bene dentro" Lui spingeva … sempre più forte, dentro di lei … con le gambe aperte … nuda … con gli occhi chiusi … eccitata … Paola mi prende il cazzo … "Vieni fuori … non venire dentro ti prego … non ho preso la pillola … No … Ancora … spingi … no, ti prego … non venire … g-g-g-odohhh … " Diede un paio di spinte veementi dentro di lei. Paola stringe il mio cazzo e mi dice "Sborra … porco … " ed inizia a muovere la mano con forza. Lui uscì dalla sua fica ed iniziò a spruzzarle tutto il suo sperma addosso … Gridavano … gli schizzi la colpirono ovunque … tra le cosce … sui seni … nei capelli … sulla bocca … venne ricoperta di quel seme bianco e appiccicoso mentre si contorceva nel suo orgasmo … Io venni in un secondo … iniziai a spruzzare poco dopo che Paola aveva iniziato a muovere la sua mano … mentre mi diceva "Guarda … Guarda … porco … guarda come mi ha scopata … la prima volta …" … Avevo il pisello in preda alle convulsioni mentre usciva seme a fiotti che andava a spargersi sul pavimento. Alla televisione lui si scrollò il cazzo sul suo ventre, si mise di fianco a lei e raccolse delle gocce del suo seme dal bordo delle labbra di Paola, ficcandogliele in bocca … Mi sentivo nuovamente cornuto, e questa volta non avrei avuto più via di scampo. Stop.

    Preparazione
    Eravamo felici. Perversi sì, ma felici. I tradimenti erano solo virtuali, sul piano della fantasia, anche se iniziavo a dubitare che questo potesse andare avanti ancora per molto. Talvolta facevo fatica a riconoscere Paola nella bella ragazza avvolta dal vestitino azzurro che avevo conosciuto anni prima. Aveva come uno sguardo diabolico, si divertiva a stuzzicarmi, a farmi ingelosire tenendomi sulla corda. Era un gioco sottile che portava alla mia umiliazione e sottomissione totale nei suoi confronti. Una sera eravamo sul divano, io le stavo massaggiando la schiena … "Mmm … Giorgio … ho voglia … ho tanto caldo tra le gambe … come facciamo ? " "Facciamo lamore … " "mmm … voglio qualcosa di più … voglio giocare … come facciamo di solito … " Mi prendeva le mani e se le portava sui seni … voleva che glieli stropicciassi … "E da tanto che siamo sposati … sempre io e te … sempre a fare le stesse cose … con il tuo cazzetto … non sai quanto mi piacerebbe andare con un altro uomo …. Eh eh eh eh " "Sei la solita ... lo so che vuoi giocare … " "bah … si forse … senti … andiamo di là che voglio fare un gioco … ". Ci spostammo in camera, mi disse di sdraiarmi sul letto e di chiudere gli occhi … sentii che usciva dalla stanza … Tornò dopo poco … cercavo di sbirciare cosa avesse in mano … una mi sembrava una bottiglia … "Che vuoi fare ?" "Tu non ti preoccupare … Tieni gli occhi chiusi, se no ti mordo … lì". Sentii che saliva sul letto, mi bacio sulla guancia e mi prese le mani portandole verso lalto. Con uno scatto mi ammanettò alla spalliera del letto. Aprii subito gli occhi. "Ma che fai, dove cazzo le hai prese queste manette ?" "Quante domande fai … Lasciami fare … " Avevo i polsi bloccati sopra la testa. Si sedette sopra il mio stomaco e mi disse di aprire le gambe. Iniziò a toccarmi da sopra il pigiama. "Vedi come sei già contento, pistolino mio ?". Tirò fuori una corda e mi legò i piedi alla base del letto. Lasciandomi a gambe aperte. "Oh, là ! Ora va già meglio." Si girò per guardarmi, ero una vittima sacrificale alla sua mercé. Salì a cavalcioni su di me. "Eh eh porcello, ora posso abusare di te. Hai sete ? Dai bevi un pochino." Iniziò a versarmi lacqua in gola. Non riuscivo a tenerla tutta e un po scendeva ai lati della faccia bagnando tutto il letto. "Ma non sei neanche capace di bere ? Ah ah" Aveva un tono perfido … ero quasi spaventato … non sapevo a cosa volesse arrivare. "Ed ora cosa ne faccio di te qui legato come un salame ? mmm … fammi vedere … " Mi calò i pantaloni. "… di questo ce ne facciamo un po pochino, che dici ? Questo bel bastoncino che hai tra le gambe … senti comè contento quando lo tengo tra le mani … avrebbe una gran voglia di venire, vero ? Però … sì insomma … è un po piccino … non è che mi divertirei poi tanto … ci vorrebbe proprio una bella mazza poderosa qui … allora sì che potrei divertirmi … cosa ne dici ? Tu avresti qualcosa da ridire ? Tanto sei legato lì come un salame … non è che mi servi a molto" Io ero annichilito. Non si era mai spinta ad umiliarmi così tanto … Non sapevo come risponderle … dicevo solo dei sì e dei no … monosillabi … ed ero eccitato. "Mmm … senti, raffreddiamo un po questi bollenti spiriti che altrimenti vieni subito … " Prese la bottiglia e mi versò un po di acqua gelata sulluccello, poi me ne fece trangugiare ancora un bel po. "Senti … Giorgio, salamino mio … tu … insomma non ti arrabbi se magari chiamo qualche bel maschione e me lo faccio … qui … davanti a te" "Sì, cioè no, cosa dici" "Sì, lo so, ma tanto cosa fai … non ti puoi muovere … se arriva qualcuno che inizia a toccarmi, a baciarmi … cosa fai … le tue mani e le tue gambe sono legate … Ed io … sono libera, sì libera di fare quello che voglio… Aspettami qui che prendo il telefono" "Prendi cosa ? Il telefono ? Ma che cazzo dici Paola ? Torna qui, non mi piace questo scherzo. Slegami." "Su, dai, quanto la fai lunga … Fai troppo casino … aspetta che ti zittisco io". Prese la bottiglia e mi versò tutta lacqua in gola … Quasi quasi soffocavo … Poi si tolse le mutandine, le appallottolò e me le ficcò in bocca. Ero legato come un porco al macello, avevo le sue mutande in bocca che mi impedivano di parlare e sentivo il suo odore forte, di eccitazione. Tornò poco dopo con il telefono, vidi che fece un numero. "Ciao ! Come stai ?" Non sentivo la voce dallaltra parte. Con chi stava parlando ? Che cazzo stava facendo ? "Sì, lo so, dovevamo vederci … infatti per questo ti chiamo … sono libera da marito oggi … sì … no, diciamo che è via … e quindi … ho questa strana voglia, sai quando ti sale tutta … quel formicolio in mezzo alle gambe … Sì, sì … una bella e sana scopata con un vero uomo … Ne ho proprio una gran voglia … " Scherzava, ero sicuro che scherzasse … per forza … intanto aveva preso il mio cazzo tra le dita, solo con il pollice ed il medio … "Beh, dai, lo sai che il mio maritino non è che mi soddisfi proprio … a lui piace tanto farsi le seghe … Io invece ho bisogno di un bel cavallone, di essere montata … sì, dai, puoi venire tu qui a casa mia … Ho il letto matrimoniale libero … e caldo … " Lo sentivo dal tono, stava scherzando. Continuava a giocare. "Allora ti aspetto … inizio ad allargare le gambe … per farti spazio" Mise giù il telefono e mi guardò tra le gambe … era duro … sempre tenendolo con due dita iniziò a muoverlo su e giù … "Vedi come basta una telefonata per farti venire questo bel bastoncino duro … e adesso lui viene qui … e tu cosa fai ? Lasci che lui mi scopi ? O si che lo lasci … perché non puoi fare niente … vero ? E poi … forse non vuoi fare niente … e ? Cosa dici ? Ti godresti lo spettacolo della tua mogliettina che scopa ? Rispondi !" Era perentoria, mi guardava negli occhi tenendo il mio pisello nella mano e stringendolo forte. Ero perso. In balia dei suoi desideri. Non sapevo che fare. Esitai. Poi feci cenno di sì con la testa. "Bravo, vedi che sei proprio un bravo maritino … dai … che ti tolgo queste mutande dalla bocca … così mi puoi dire quanto ti piacerebbe che io scopassi con un altro uomo … vero ?" "S-Si … hhh … mi piacerebbe … " "Bravo, allora facciamo un bel patto, che ne dici ? Io ti meno il pisellino fino a farti venire … ti faccio godere come un bravo maialino … e tu … mi dai il permesso di tradirti … una volta sola!" Mi gelò il sangue … "Ma cosa cazzo dici ?" mollò la presa "Dai, vedi come te la prendi subito … voglio solo unavventura … niente di più … io ti amo … da morire … ho solo tanta voglia … e tu non vuoi che io sia infelice … sarebbe solo una volta … una volta sola … e poi … poi ti racconterei tutto, come una brava mogliettina … " Parlava sempre più a bassa voce … sussurrandomi le parole con un tono caldo nellorecchio … "… io lo so … che ti eccitano … tutte queste cose … si vede, anche adesso hai il pisello duro e ritto … lo so che le vuoi un bel paio di cornine in testa … e vuoi che io ti racconti tutto quello che ho fatto … dove mi ha toccato … di quanto ho goduto quando me lha messo dentro … Ti piace … cornutino mio, fai contenta la tua mogliettina … " Ogni tanto mi sfiorava, poi mi lasciava da solo che cercavo di agitarmi in cerca delle sue mani … Era infoiata … riusciva a portarmi allestremo e abbandonarmi prima che potesse iniziare il mio orgasmo. Lo stava dilatando allinfinito. Mi stava uccidendo … e continuava a parlarmi allorecchio … ero finito, annullato, ormai non avevo via di scampo … con voce flebile, senza guardarla, le sussurrai un sì, che ripiombava dentro di me come un macigno … Lei iniziò a baciarmi, senza sosta … guardandomi radiosa … Riprese il mio membro tra le mani, lo agitò un po, ed iniziai a venire … mentre lei teneva stretto il centro del mio essere … "Sei venuto come un matto … ed io ho una gran voglia di organizzare questa mia serata" "Ora slegami, ti prego, devo andare a fare pipì." "Tutta lacqua che hai bevuto inizia a fare effetto, vero ? Guarda che pancina gonfia che hai … Sarà meglio che ti liberi perché non so quanto riesci a tenerla ancora, vero ?" Con la mano iniziò a premere la mia vescica, erano movimenti morbidi, e profondi, che mi schiacciavano e stimolavano il mio impulso a pisciare … iniziavo a trattenere a stento "Liberami, per favore" "Liberami, per favore Senti che carino che sei … hai paura di fartela addosso ? Ma no … dai che adesso ti libero e puoi andare in bagno a farla tutta … vero ? Ce la fai … o no ? Cucciolo, sei come i cucciolini che non sanno tenere la pipì ?" Continuava a premere … sempre più forte … "Ti prego … non ce la faccio più" "Ma adesso ti libero amorino mio … così il tuo bastoncino può liberarsi … solo che non so dove sono le chiavi … ma adesso le cerchiamo, vero … tanto tu resisti ancora un po … anche se ti schiaccio il pancino ce la fai a tenere tutta la pipì … o te la vuoi fare addosso ?" Sentivo il mio cazzo bruciare ed iniziavo ad avere dei lievi dolori … ero al limite … lei mi guardò schiacciando con maggiore insistenza "Paola … Non resisto" dissi in una smorfia di dolore. Prese il mio pene ammosciato tra le dita e lo girò verso la mia pancia … Non resistevo … "Oddio … " rilasciai i muscoli ed un fiotto man mano più forte di piscia mi inondò la pancia, il petto, le gambe … mentre lei rideva e lasciava il mio uccello perdere i liquidi sul mio corpo … Ormai ero annientato … "Ti sei anche pisciato addosso … ma sei proprio un porco amorino mio.".
    E' solo una questione di corna
    Passavo i giorni cercando di capire dove ci stava portando tutto questo, per provare a convincerla dellassurdità di questa situazione, e tentare di recuperare le redini del nostro rapporto. Lei continuava a giocare con me, a provocare la mia gelosia e la mia eccitazione. Voleva la mia approvazione. Voleva che io sopportassi, consapevolmente, il suo tradimento.
    Ero terrorizzato quando faceva tardi, quando usciva con le amiche. Temevo che arrivasse il momento. Ma ero altrettanto sicuro che non mi avrebbe mai nascosto nulla, voleva rendermi partecipe, complice.
    Un pomeriggio mi chiamò al telefono mentre ero al lavoro: "Ciao amore, come stai ? Tutto bene al lavoro ?" "Sì, è una giornata tranquilla, non è che ci sia molto da fare. Tu ? Che mi racconti ?" "Io sono incasinatissima, come al solito. Senti … volevo dirti che stasera sono fuori a cena. Passo da casa per cambiarmi ma poi esco … Ho un appuntamento … sai …" Iniziavo a temere "Che appuntamento ?" "Sai … quellappuntamento … che dovevo avere da un po di tempo … ne abbiamo parlato, ti ricordi … Mi hai detto di sì … che potevo farlo … che tu volevi … " "Ah … sì … quello … stasera ? … Io … non so …" "Dai, ne parliamo da settimane … questa è la sera giusta … ho già preso questappuntamento … ne parliamo quando torno a casa … Ti amo.". Eravamo veramente arrivati al momento cruciale, al
    al punto di non ritorno.
    Me la sbrigai in fretta in ufficio e mi fiondai a casa ad attenderla. Arrivò a casa alle 6.30, di corsa. Mi salutò con un bacio. "Ciao tesoro, sono in un ritardo pazzesco … vado a farmi una doccia. Mi prepari un bicchiere di vodka, please ?" "Senti … Paola … non dovevamo … parlare … io non so … " "Senti, non voglio fare tardi. Non cè da parlare. Abbiamo già detto tutto. Questa è la sera, vedi di fartene una ragione". Era perentoria, decisa. Era proprio quello che voleva e non se lo sarebbe perso per nulla al mondo. Quando entrò in bagno mi guardai allo specchio ed iniziai a piangere. Avevo già il cazzo duro.
    Uscì dalla doccia avvolta nellaccappatoio bianco, aveva un profumo vaporoso e intenso ed i capelli erano ancora bagnati. Era bellissima. "Devo vestirmi … vuoi aiutarmi?" "Arrivo". Aveva già pensato a tutto, sul letto erano stesi un vestitino nero corto e molto scollato, delle autoreggenti e delle scarpe con un po di tacco … mancava ogni traccia di indumento intimo … "Che ne dici ?" "Non so … non ho parole … forse è un po troppo … non so … " " … forse hai ragione, però … insomma … non voglio che ci siano … fraintendimenti … voglio che capisca subito … sì insomma … cosa voglio fare … " "Già … non ci sono dubbi … Ma non vuoi dirmi chi è ?" "No. Non è importante chi è. Non conta niente. Potrebbe essere chiunque … mi aiuti ad infilarmi il vestito ?" Lasciò cadere laccappatoio a terra e rimase nuda, con la pelle ancora leggermente umida e rilucente. La aiutai ad infilarsi il vestito che le aderì al corpo come un guanto. Aveva delle curve meravigliose, una scollatura incredibile e si capiva chiaramente che non portava biancheria intima. Si infilò le calze e le scarpe e si guardò allo specchio. Era stupenda. La abbracciai da dietro e rimanemmo qualche secondo così, come dondolandoci, senza parlare. "Devo andare." Mi guardò e mi baciò dolcemente sulle labbra. Raccolse la sua borsetta e uscì dalla stanza. Io la seguivo, perso nellondeggiare di quelle natiche prominenti. Prese il bicchiere e trangugiò la vodka in un attimo. "Ciao amore mio … vado … a tradirti, stai attento alla testa!" Lo disse sorridendo ed in pochi attimi uscì dalla porta senza dirmi nulla. Non ebbi il tempo di parlare che già era troppo tardi. Stava per iniziare la mia notte più lunga. Vagai per casa, osservando le tracce che aveva lasciato, risistemando laccappatoio in bagno, sciacquando il bicchiere e perdendomi nella mia angoscia. Dovevo distrarmi, non pensare, lasciare che questa notte scorresse senza lasciare traccia. Mi sistemai sul divano a guardare un film … La mia mente vagava, immaginandola nuda, scopata, come una puttana, una dominatrice, una schiava … Avevo solo scene di sesso in mente … E il tempo passava lento … 9 … 10 … 11 … mezzanotte … lavevo vista uscire dalla porta 4 ore prima … e non era ancora tornata … l1 … le 2 … crollai per la tensione in un sonno agitato.
    Aprii gli occhi … intontito … lorologio segnava le 3.51. Mi portai le mani al volto e mi accorsi che la luce in cucina era accesa. Sulla porta, appoggiata allo stipite, stava lei, con un bicchiere in mano "Ben sveglio … piccolo cornuto mio" Mi alzai e corsi verso di lei. Ci scambiammo un bacio. Non sapevo cosa dirle, come guardarla. "Sono molto stanca … vuoi sederti sul divano?" Feci cenno di sì con la testa e ci sistemammo sul divano. Era veramente stravolta, non aveva molta voglia di parlare. "Non mi chiedi niente ?" Si accese una sigaretta e prese un sorso di vodka. "Sì … sì … è che non so … cosa dire … " … Mi guardò, con aria enigmatica, quasi di sfida. Tirò una boccata e si avvicinò a me, dicendomi allorecchio "Non so … potresti chiedere quante volte mi ha scopata … dove me lha infilato, quante volte ho goduto, dove labbiamo fatto … sono tante le cose … Hai solo limbarazzo della scelta … vuoi che ti racconti tutto?". Fu come uno schianto. Dimprovviso mi resi conto di essere cornuto. Irrimediabilmente. Che mia moglie aveva scopato con un altro, per tutta la notte. "Perché non ti spogli … ti togli tutti questi tuoi vestitini e rimani nudo per me … così vediamo se riusciamo a fare godere un po anche te … " Mi slacciai la camicia e mi sfilai i pantaloni. Poi mi calai i boxer fino a terra. "Bravo … ora siediti qui vicino a me … allarga bene le tue gambe, voglio guardarti … e poi prendi in mano il tuo bel pisellino … " "Ma … mi piacerebbe … vorrei che mi accarezzassi … tu … " "Mi fanno male le braccia … Questa serata mi ha veramente distrutta … dai che sei bravo anche tu a menarti il pisellino … prenditelo tra le dita" Lo presi in mano ed iniziai piano piano a muovermi. "Bravo bravo … con calma però … perché se no non duri molto! Eh eh Allora … non voglio farla tanto lunga … ci siamo visti in un ristorante molto elegante … Lui era molto gentile, parlavamo del nostro lavoro, di quello che ci piace fare … latmosfera era elettrica … finita la cena siamo andati in un locale a bere qualcosa … era carino, abbiamo anche ballato un po … lui stava vicinissimo a me e mi accarezzava i fianchi … ha delle belle mani grandi … Poi però ci siamo stufati … mi ha chiesto se volevo andare a bere qualcosa a casa sua … era quello che aspettavo." Parlava piano, tirava delle profonde boccate alla sigaretta e mi soffiava il fumo in faccia. Mi guardava profondamente negli occhi, e tra le mie gambe. "Siamo saliti in casa e dopo avermi offerto da bere ci siamo seduti sul divano … lattesa non è durata molto … ho visto il suo viso avvicinarsi verso di me mentre con le mani mi accarezzava il collo … la sua lingua mi scavava dentro, agitandosi contro la mia … intanto le sue mani scendevano, mi esploravano il corpo … i seni … premeva i capezzoli con il pollice … il ventre … le gambe … quando mi ha sfiorato la fica con le dita ho avuto un brivido che mi ha scosso tutta … Si è accorto che non portavo le mutandine … mi diceva che avevo tutta la fichetta calda … Fai piano piano … cè ancora molto da raccontare … " Dovevo fermarmi ogni tanto … ero eccitato da morire … bastava sfiorarmi per venire "Poi lui mi ha ribaltato sul divano e mi ha infilato la mano sotto il vestito … sempre più dentro … sempre di più … mi accarezzava la mia patatina … ed io ero bagnata fradicia … mi ha tolto il vestito, lasciandomi nuda con le calze e le scarpe … mi diceva che avevo un corpo bellissimo e mi guardava … io gli ho detto che volevo vedere il suo corpo … nudo … Lho spogliato continuando a baciarlo mentre lui mi metteva le mani ovunque … io gli toccavo il petto … è pieno di muscoli … ha un corpo stupendo … quando è rimasto solo con i boxer … mi sono avvicinata … gli strusciavo il mio viso … le guance … le labbra … poi lho spogliato del tutto … e me lo sono visto davanti … " Ho tolto la mano … stavo per venire … non resistevo più, stava raccontando tutto nei minimi dettagli … "Aveva un cazzo gigantesco … lungo … grosso … duro … pieno di nervature e rosso … non resistevo ed ho iniziato ad annusarlo, a strofinare tutto il viso contro di lui tenendolo fermamente con una mano mentre con laltra gli accarezzavo le natiche sode e muscolose … lo volevo … lo desideravo … volevo ingoiare quel gran pezzo di carne … Lo leccavo tutto … dalle palle alla punta, senza perdermene neanche una minima parte … poi lo prendevo tutto dentro di me … finché potevo … avevo la bocca piena del suo cazzo … che pulsava tra le mie labbra … Ma … non ti tocchi più ? Forse è troppo per te … stai già per venire ? … Non hai una grande resistenza … siamo appena allinizio … vuoi già sbrodolarti addosso … " Mi irrideva divertita … ed io non potevo fare niente … se solo avessi ripreso a sfiorarmi sarei venuto scoppiando … dovevo resistere … "Mi ha detto che voleva scoparmi … Subito … Era seduto sul divano ed io mi sono seduta sopra di lui … accavallando le gambe dietro la sua schiena … Mi prese in bocca un capezzolo e lo succhiò con gran forza … quasi per staccarmelo … mentre io avevo il suo cazzo in mano e non volevo lasciarlo … Mi ha sfiorato la clitoride con le dita e sono venuta … ma lo volevo dentro di me … gli dicevo che lo volevo dentro … ho iniziato a scendere, puntandomelo con la mano verso il buco … scendevo scendevo sempre più giù verso quel palo e lui entrava … si faceva strada piano allargandomi la fica … ero già piena e ancora metà del suo cazzo era fuori … Mi diceva che avevo la fica stretta … che sembrava fossi ancora vergine … Mi ha detto di iniziare a cavalcarlo … che voleva farmelo sentire tutto … voleva allargarmi il buco … ed io mi muovevo su e giù … impalandomi sempre di più … volevo che mi aprisse tutta … gli dicevo di spaccarmi … di rompermi… sono venuta ancora mentre lo cavalcavo … e lui era sempre duro dentro di me … senza sosta … mi voleva scopare a quattro zampe … si è messo dietro di me e io mi sono girata mettendomi come un cane … mi ha infilzata … mi sentivo il suo cazzo fino in gola … non riuscivo a trattenere urla di godimento … poi mi prendeva i seni e li teneva con tutta la mano … mungendoli … come una vacca … mi diceva che voleva spremermi il latte dalle tette … che voleva mungermi come una mucca … mi diceva di muovere il culo, sempre di più … mi ha detto che stava venendo … mi ha fatto girare ed ho iniziato a masturbarlo fino a che non è venuto tutto addosso a me … non finiva mai … mi ha riempita di sborra fino ai capelli … lavevo dappertutto … ero esausta ma avevo ancora una gran voglia di lui … toccati maialino mio … toccati un po per me …" Ho ripreso in mano il mio uccello … senza muovermi "labbiamo fatto ancora … sul divano … sotto la doccia … sul tavolo … mi è venuto sui seni … spargendomi tutto il suo liquido sui capezzoli e … poi ancora in gola … facendomi bere tutto … mi ha stropicciato le tette, le mordeva … mi ha toccato il culo … mi ha toccata dappertutto … tra le gambe … dentro … fino allutero … " ho iniziato a muovere lentamente la mano "sono venuta 6 volte … poi mi ha riaccompagnata a casa … in macchina … labbiamo fatto anche lì … non più di 10 minuti fa … proprio qui sotto casa nostra … e … mi è venuto dentro … tutto nel mio pancino … mi ha riempita ben bene .. . come un tacchino … ho ancora dentro tutta la sua sborra … sento il suo liquido che mi sta colando dal buco … tutto sulle cosce … vuoi sentire quanto sono aperta ?" Il mio cazzo è esploso, schizzando da tutte le parti, Paola si è alzata di scatto per guardare lo spettacolo … me con le gambe aperte, mentre sborravo masturbandomi ai racconti del suo tradimento … "Bravo, bravo cornutino mio … vedi che alla fine anche il tuo bel pisellino è venuto … peccato tu abbia dovuto fare tutto da solo … ma sai … dopo una serata così la tua cara mogliettina era veramente sfinita … guarda come sei sporco … ti sei evacuato addosso … sei proprio un disastro cornutino mio … Ora io vado a dormire perché sono stanca. Tu non stare tutta la sera qua a menartelo che poi ti si consuma … pulisci tutto poi". Ero pieno del mio stesso seme e Paola se ne andò sculettando verso la nostra camera matrimoniale.
    Senza fine
    Perduto nellabisso di perversione in cui mia moglie mi stava portando. Ovviamente, nonostante quello che mi aveva detto, quella sera non fu lunica volta che mi tradì. 3 sere dopo mi disse che doveva uscire con alcune sue amiche, quando tornò mi disse che non aveva resistito e che aveva cavalcato ancora più volte quello splendido cazzo. Continuava a tradirmi con lui senza sosta, sempre più entusiasta, gaudente e con la voglia di umiliarmi. Quando non scopava con lui facevamo lamore, mentre lei mi insultava, mi dileggiava "Muovi quel pistolino che ti ritrovi … Ah se avessi qui il mio bel cazzone che mi scopa … sì che potrei godere come si deve" Si divertiva a mettermi in imbarazzo sulle dimensioni del mio pene. Ogni tanto mi masturbava raccontandomi le loro notti agitate. Molto spesso invece, voleva che mi masturbassi da solo, mentre lei mi guardava … Scopavano ovunque, nel suo ufficio, in bagno, in macchina, sul divano, per terra, sul suo balcone, a casa sua o in alberghi … avevano una fantasia inarrestabile ed io ero ormai schiavo dei suoi racconti … Godevo quando sentivo che lui le era venuto dentro … venivo ad ogni suo orgasmo. Mi disse che alcuni colleghi e sue amiche avevano capito ormai che aveva un amante, e questo mi umiliava ancora di più. Avevo il terrore che questa storia venisse fuori e io fossi colpito in tutta la mia debolezza.
    Un giorno, quando tornò dalla sua cavalcata, mi volle far vedere comera ridotta. Si tolse il vestito, si calò le mutandine e, mettendosi in piedi davanti a me, discostò leggermente le cosce. Io ero seduto. La sua fica era davanti ad i miei occhi, rossa, gonfia, incredibilmente aperta, completamente bagnata dei suoi umori e dello sperma del suo amante … "Hai visto comè conciata la fichetta della tua mogliettina ? Oggi lha preso dentro veramente tante volte … vedi che ho ancora tutto il suo succo dentro che pian piano mi sta uscendo ? Guarda, guarda, vieni più vicino … senti lodore delluomo che scopa tua moglie …" Mi prese la testa con le mani e lavvicinò al suo ventre … Aveva un odore fortissimo, di sudore, sperma e sesso … mi spinse contro di lei fino a che non appoggiai la guancia al monte di venere … un liquido appiccicoso la ricopriva completamente, ce nera ovunque e continuava a colare lungo le cosce. "Lo vedi come mi ha ricoperta tutta ? Sono tutta sporca … perché non mi pulisci un po, tu che mi vuoi tanto bene … non vuoi che la tua mogliettina sia tutta bella pulita ?" Io la imploravo, le dicevo di no, che non volevo. Ma lei insisteva, diceva che un bravo marito queste cose le deve fare, un bravo marito cornuto non lascia sua moglie sporca della sborra dellamante … mi diceva di tirare fuori la lingua … ed io lo feci, disgustato, leccandole il pube, le cosce, le labbra … con quel sapore orrendo che mi rimaneva in gola … fino a che non fu pulita completamente … "Vedi che alla fine ce lhai fatta ?" "Non chiedermelo più, ti prego, questo proprio no " "Ok, ok, non iniziare a piagnucolare, non sei proprio buono a far niente tu".
    La relazione continuava, ma lei voleva andare oltre. Voleva di più. Per cui una sera a cena mi disse: "Senti Giorgino caro, il mio amante vogliamo fare una cosa, però … servi anche tu … " "Cosa dovete fare ?" "E un po di tempo che lui … come dire … è attirato dal mio culo, adora le mie natiche, me le accarezza di continuo, mi infila un dito dentro e lo muove un po … dice che vuole avere anche quello … che è lultima cosa che ci è rimasta prima di poter dire che abbiamo fatto tutto … Io gli ho sempre detto di no, che non volevo, perché ero vergine e avevo paura mi facesse male … Poi però ne ho parlato un po con Stefania, una mia collega … e lei mi ha detto che devo assolutamente provare … che ci si sente veramente pieni quando ti entra dentro … " " ma … questa Stefania … sa che tu … sì insomma … " "Sì, sì, certo … le ho detto che era il mio amante a cui volevo dare il culo … che se fosse stato mio marito non lo avrei sentito neanche … questo lo sa, non ti preoccupare. Il fatto è che … finora ti ho sempre raccontato tutto, le cose che facevamo … però questa è una cosa un po speciale … insomma, vogliamo fare una cosa diversa … " "Non vuoi raccontarmi niente?" "No, no, non fare quella faccia … non ti preoccupare ! Anzi ! Vogliamo che tu sia presente … che tu ci guardi … che i tuoi occhi finalmente vedano come scopiamo … Ti piace lidea ? Sei già eccitato come un porco ? Dai, calati le braghe, fammi vedere … Oh, vedi come sei contento ? Ora però raffredda i bollori e ascolta. Ci sono delle condizioni. Lui verrà qui domani sera. Non dovrai dire niente, quando lo vedrai. Dovrai far vedere che sei contento. Poi quando noi ci ameremo, sul nostro letto matrimoniale, non dovrai intervenire per nessun motivo, dovrai solo star zitto e guardare. Infine non potrai assolutamente venire fino a quando non te lo dirò io. Queste sono le condizioni … Che ne dici ? " "Ma … " "Niente ma Giorgio, o così o faremo questa cosa senza la tua presenza, e questa volta non ti racconterò niente".
    Non potevo fare niente. Accettai. Lei volle che non mi masturbassi in attesa del grande evento. In questo modo sarei stato pieno di sborra fino al cervello. Era una sofferenza continua. Venne il gran momento, lei si era vestita con un completo bianco, molto virginale. Voleva che questa sua nuova deflorazione fosse perfetta, organizzata nei minimi dettagli. Preparò da bere e ne versò anche per me. Ne avevo proprio bisogno. Man mano che passavano i minuti lei era sempre più agitata, si muoveva di continuo per la casa perché tutto fosse perfetto. Poi il campanello suonò. Andò a rispondere al citofono. "Ciao amore, sali. Ti aspettiamo. Vai ad accoglierlo tu alla porta e digli che sono in camera". Andai alla porta ed aspettai. Quando suonò esitai prima di aprire e feci un profondo respiro. Stavo per conoscere lamante di mia moglie. Fu un lampo, un esplosione, un colpo profondo al petto che non mi permise di emettere alcun suono. Davanti a me apparve Luca, vecchio amico e compagno duniversità. Era vestito elegante ed aveva in mano un mazzo di rose scarlatte. "Ciao Giorgio" " … Ciao … Luca … sono contento che tu sia venuto … " Varcò la soglia di casa mia, senza parlare. "Paola è in camera … ha detto di andare" Lo vidi scomparire in camera nostra e chiudere la porta dietro di sé. Mi sentivo escluso, ferito e colpito. Senza possibilità di cura. Bevvi ancora della vodka, aspettando che i due amanti decidessero di farmi assistere alla loro notte di sesso.
    Dopo un po Luca uscì e venne verso di me. "Stiamo per offrirti un bello spettacolo. Sono sicuro che ti divertirai. Ora però devi andare in farmacia e farti dare un po di vasellina … sai a cosa serve, vero ? Noi ti aspettiamo, non ti preoccupare." Seguivo gli ordini di Paola, non dicevo niente, facevo vedere di essere contento. Mi misi la giacca ed uscii. Impiegai un po per trovare una farmacia aperta e quando chiesi un tubetto di vasellina dovevo essere rosso di vergogna come un adolescente che compra i preservativi. Mentre tornavo indietro guardavo quel tubo ripieno di pasta bianca che avrebbe aiutato il cazzo di Luca ad entrare nel culo di mia moglie. Arrivato a casa decisi che era meglio suonare, non volevo arrivare in un momento sbagliato. "Sali cornuto" Mi rispose Luca. Quando rientrai doveva essere ormai tutto pronto perché Luca era radioso. "Bene, ora spogliati e lascia qua i tuoi vestiti" … prendevo ordini anche dal suo amante. Mi tolsi tutti i vestiti e li posai ordinati sul divano. Ero nudo davanti a lui, che mi guardava tra le gambe. "Ora seguimi". Ci avviammo verso camera nostra. Paola era sdraiata sul letto, parzialmente sotto il lenzuolo. Aveva ancora tutta la biancheria intima addosso ed appariva radiosa, contenta, con un sorriso stampato sul volto, pregustandosi questa serata di sesso. "Ciao cornutino mio … sei pronto per questa serata ? Allora vieni qua sul letto … sdraiati su un fianco, rivolto verso di me … senza toccarmi … " Mi sdraiai di fianco a lei, guardandola negli occhi … Ero innamorato. "Ora devi mettere le tue belle manine vicino alla spalliera, e i tuoi piedini sul fondo del letto … così almeno ti teniamo buono per un po … se no so già come va a finire.". Mi ammanettarono al letto, senza che io opponessi alcuna resistenza. Poi Luca si avvicinò a lei, le accarezzo una guancia ed iniziò a spogliarsi. Rimase in boxer ma già potevo vedere la protuberanza possente che aveva tra le gambe … Paola aveva ragione. Venne anche lui sul letto e cercarono di posizionarsi più vicino possibile a me, in modo che io potessi osservare per bene ogni loro mossa. Guardandomi con aria di sfida disse "Tieni bene gli occhi aperti … impara". Si baciarono, con veemenza, tirando fuori le loro lingue perché io potessi vedere come si contorcevano luna sullaltra … Le mani vagavano sui loro corpi senza sosta … lui sui seni, sulle spalle, tra le cosce, sui fianchi, dietro, su tutto il viso e lei indugiava sempre sui suoi boxer. Erano eccitati da morire, ogni tanto volgevano il loro sguardo verso di me e verso il mio uccello sempre in tiro. "Vienimi dentro per un po, amore … fammi sentire il tuo bel cazzo … non resisto già più" Si calò i boxer e svettò un pisello di dimensioni veramente notevoli, molto più consistenti delle mie … Paola lo guardò leccandosi le labbra ed in pochi secondi lui era dietro di lei, le scostò le mutandine e le piantò il cazzo nella fica. Lei era rivolta verso di me ma aveva gli occhi chiusi. Il suo corpo sussultava ed i suoi capezzoli erano duri tra le dita di lui. In pochi attimi lei venne con rantoli sommessi. Stettero in quella posizione per un po, poi lei lo fece mettere contro la spalliera, vicino al mio viso e avvolse il suo membro tra le labbra. Lo teneva in mano e aveva gli occhi fissi su di me. Giocava con il suo uccello strofinandoselo ovunque, lo faceva entrar dritto nella sua gola e gli accarezzava i testicoli. Le mani di Luca tenevano la testa di mia moglie e la spingevano contro il suo cazzo con sempre maggiore insistenza. Talvolta lei se lo toglieva dalla bocca e indugiava sulle sue palle, succhiandole e prendendole in bocca entrambe. "Amore fai vedere a tuo marito come hai imparato a bere bene … " Lei se lo tolse dalle labbra e lo agitò un po tenendo la bocca aperta e la lingua fuori. Lui iniziò a schizzarle addosso, centrandola in un occhio e poi sulle lingua e in gola … Continuava a venire e lei lo riprese in gola succhiandolo rumorosamente. Quando ebbe finito Paola avvicinò il suo viso al mio, si ripulì con un dito e se lo mise in bocca. Poi la aprì. Dentro era piena di un liquido bianco e vischioso che teneva sopra la lingua … "Guardala bene, guardala come ingoia tutto di gusto" Muoveva la lingua agitando quella colla bianchiccia che la riempiva. Poi richiuse la bocca, deglutì e la riaprì. Era sparito tutto, ingoiato tutto dun colpo … "Che sete che avevo … ma ora sto meglio … Aveva proprio un buon sapore sai ?" Si girò e ripresero ad abbracciarsi. Vedevo chiaramente la mano di Luca tra le sue natiche che spingeva un dito dentro il suo ano. "Dio che buchino stretto che hai amore … ma stasera sarà molto più largo, vedrai … Scaveremo una bella galleria tanto da farci passare una mano intera … Lo vuoi, vero ?" "hhh … Si, si … lo voglio … " "Dimmi cosa vuoi, amore" "Voglio … ahh … voglio che tu … tu … mi sfondi il buco … del culo … sì … sì, lo voglio sentire … nelle budella … voglio che mi svergini … il culo … amore mio … davanti a quel cornuto di mio marito" Avevo gli occhi aperti e non riuscivo a staccare gli occhi di dosso da questa scena. "Allora cosa dici amore, iniziamo a farti preparare questo bel culetto ?" "Si … si … ti prego … subito perché non resisto più … " Mi fecero girare in modo che avessi la schiena sul letto, Paola si mise sopra di me, si tolse le mutandine e face scendere il suo sedere verso il mio viso. "Ora leccami un po cornutino, devi pulirmi bene e stimolami un po il buchetto da bravo." Vedevo il suo ano leggermente distante da me, dovetti tirare fuori la lingua cercando di raggiungerlo. La leccai ai bordi, dolcemente, con la lingua. Lei provava ad allargarsi il più possibile e ogni tanto scendeva un po di più in modo che potessi lavorarla meglio. "Sta facendo bene, amore ?" "Non tanto … le tue dita sono molto meglio … Non si sta impegnando molto" … Continuai a leccarla per un po cercando di metterci tutto il mio impegno, poi si rialzò e baciò lungamente il suo amante che prontamente le infilava la punta del dito nellano. "Ora ti sleghiamo le mani ma devi fare il bravo perché lo sai che se ti tocchi … non vedrai più niente… prendi questa cremina e gliela spalmi bene bene attorno al buco e un poco dentro, ma senza far entrare troppo le tue dita. Devi ungerla in modo che io possa entrare bene, che la possa inculare più facilmente." Iniziai il mio lavoro. Paola era sopra di me, con il culo sul mio viso perché potessi spalmare meglio. Avvicinava il viso al mio cazzo, ma senza toccarlo … respirava solo profondamente, perché potessi sentire la sua vicinanza. "Hai visto come è piccolino ? Anche quando è tutto in tiro come adesso è grande appena la metà del tuo. E poi … sai che se ora anche solo glielo sfiorassi, verrebbe come un porco … Ha proprio un pisellino inutile questo mio cornutino adorato … Non so ancora perché talvolta gli conceda di scoparmi perché tanto non sento niente … Per fortuna ci sei tu amore mio, vieni qua che preparo questo tuo bel cannone." Paola aveva ripreso a pompargli luccello per tenerlo su di giri. Io, umiliato, continuavo a spalmare vasellina, senza avvicinarmi neanche lontanamente alla sua passerina … Non volevo rischiare … dovevo vedere. "Credo tu sia pronta amore per essere infilzata. Stai per darmi il culo."
    Mi riammanettarono alla spalliera del letto e mi fecero girare di nuovo su un fianco. Loro si misero di fianco a me. Lui era contro la spalliera e lei gli porgeva il culo, a quattro zampe, a pochi centimetri dal mio viso. "Ora inizierò a spingere contro di te … devi muoverti piano piano, senza movimenti bruschi … deve entrare con calma, per allargarti bene …" "Siii … ma … lui … vede ?" "Si E proprio in prima fila" Le appoggiò il cazzo sul solco delle natiche e glielo strofinò per un po per farla scaldare. Lei era già partita. Mugolava senza sosta con degli "ah" di godimento estenuanti. Lei si muoveva piano piano avanti e indietro e lui puntò con le mani il suo cazzo verso il suo buco. Con estrema lentezza vedevo la punta entrarle dentro, ogni volta qualche millimetro di più. Vedevo scomparire la sua cappella violacea nelle sue viscere, sempre di più, accompagnata ogni volta da lamenti di estasi di mia moglie. "aargh … quanto … è dentro ??" "Siamo appena allinizio, continua a spingere … " "hhhh … mi sento … mi sento tutto il buco che … si allarga … è … come se mi strappassi tutta … è troppo grande … mi squarta … " Ma Paola non si fermava e continuava a spingere, a lasciare che quel cazzo la allargasse tutta fino a che non fosse entrato del tutto … Luca era immobile e puntava solo il suo cazzo verso di lei … Paola spingeva e si impalava da sola. Alla fine Paola si ritrovò con il cazzo interamente nel culo. "Amore … ti ho sfondata … " Si fermò contorcendosi per un orgasmo elettrizzante. "ah ah ah hhhhh … Godo amore … godo con il tuo cazzo nel culo … lo sento … ben piantato dentro … non toglierlo … vorrei averlo nel culo sempre … " "Ti sta scavando ben bene nelle viscere … lo senti … Ora avrai il buco larghissimo … ci potrebbe entrare una bottiglia … come le puttane … " "Ahh hh ahh … si … sono … sono una puttana … con il culo sfondato … il marito cornuto … che si fa …. Le seghe … " "Adesso voglio spaccartelo del tutto … inizierò a pomparti per bene … fino a che non evacuo nel tuo culo slargato". Luca iniziò a muoversi, prima con esasperata lentezza, poi con sempre maggior vigore. La teneva per i fianchi e le dava potenti colpi infilandosi completamente dentro di lei. Ad ogni colpo lei strabuzzava gli occhi e emetteva un rantolo di piacere e dolore. Poi iniziarono a gridare, parole oscene, insultandomi. Paola godeva ormai da parecchi minuti, senza sosta. Vedevo le palle di Luca sbattere contro la fica fradicia di mia moglie. Poi lui disse "Puttana … vengo … sto per innaffiarti lintestino … per sbrodolare in questo tuo gran culo sfondato" "Si … si … spingiiii … spingiii … ancoraaa … godii dentro di me … svuota tutta la sborra che hai nel mio culo … ti pregoooo … cornutooooo …. Tu il mio culo non lo lo avrai maii" … Lui venne, dentro di lei, tra grida, insulti e movimenti isterici e animaleschi. Io ero immobile. Senza perdermi un attimo del loro amplesso. Dopo un po lui crollò su di lei, sempre lasciandole luccello dentro che pian piano si ammosciava. Lei era esausta. Sotto di lui, sudata ed affannata. Si tenevano la mano mentre Luca le baciava la fronte imperlata di sudore. Poi lui si alzò e lei anche, mi guardò con il viso tutto arrossato. "ah … allora … adesso … possiamo far vedere a questo bravo … maritino cornuto … comè bello il culo della sua mogliettina … il suo culo … sfondato". Venne su di me, si abbassò tenendosi una mano sul sedere che non mi faceva vedere nulla. "Guarda … guarda Luca quanto ci mette il porco a venire … guarda". Avvicinò una mano al mio pisello ritto. In un attimo tolse la mano dal sedere e vidi … la piccola caverna che quel palo aveva scavato in lei … il suo ano oscenamente aperto davanti ai miei occhi … da quel buco sfondato colavano liquidi sul mio viso. Prese il mio uccello. Lo agitò un paio di volte su e giù ed io venni, con lo sguardo fisso a quellennesimo sopruso, umiliato e cornuto di una moglie sverginata per la seconda volta da un uomo diverso da me. I due amanti lasciarono la stanza per farsi una doccia lasciandomi legato, esausto e cornuto.
    Cornuto per sempre
    Ormai tutti i tabù erano spezzati, dopo quella sera in cui mia moglie aveva concesso il didietro al suo amante per la prima volta il mio stato di cornuto aveva raggiunto livelli estremi. La mia Paola si era sempre concessa queste prime volte ad altri rispetto a me. Ma il limite non era ancora stato raggiunto. Paola e Luca si videro ancora un po di volte fuori da casa nostra, poi un giorno Paola rientrò presto scoppiando in lacrime "Hey, cosa cè ? Perché piangi, cosè successo ?" "Mi ha lasciata … quello stronzo … mi ha detto che stavamo andando troppo oltre, che la situazione era troppo imbarazzante e pesante per lui … e che era meglio se la finivamo lì … " Era distrutta, piangeva di continuo e mi teneva abbracciato "Ma … ci sono io … " "Ah … già … ci sei tu, che stupida".
    Questa loro separazione riportò un po di armonia e serenità nel nostro rapporto e per un breve periodo le cose sembravano ritornare alla normalità. Facevamo lamore con dolcezza, come una vera coppia sposata. Ma lidillio durò poco, presto Paola ci accorgemmo che sentivamo la mancanza delle nostre fantasie e delle storie che lei mi raccontava. Una volta imboccata quella strada non eravamo più in grado di lasciarla.
    Paola iniziò ad andare in palestra, per sfogarsi un po. Una sera mi disse "Giorgio, senti, ho conosciuto un ragazzo in palestra … si chiama Gennaro. E un bel tipo, simpatico, ha dei muscoli da paura. Mi ha chiesto di uscire e io gli ho detto sì, sai comè … dopo Luca … domani andiamo fuori a cena, ti dispiace ?". E tutto ricominciò. Iniziarono ad uscire insieme ed al terzo appuntamento finirono a letto assieme. Paola tornò la mattina successiva, sconvolta. "Non ho mai passato una notte così, non ne hai idea … mi ha presa dappertutto … Non ricordo neanche quante volte labbiamo fatto … Ha un cazzo di dimensioni enormi e non vedo lora di rivederlo". Uscivano spesso e finivano quasi sempre a casa di lui per scopare. Paola mi raccontava le loro acrobazie mentre mi masturbava lentamente ed io godevo come un pazzo. Le chiesi se prima o poi avessi potuto assistere anchio ma lei fu perentoria, non voleva succedesse come con Luca. Era meglio aspettare. Un giorno mi disse "Senti Giorgio, Gennaro mi ha chiesto di andare con lui un week-end al mare e io ho non saputo dirgli di no. Mi ha detto che mi farà passare due giorni indimenticabili di sesso e io non vedo lora. Ti racconterò quando torno". Fu un week-end lungo senza la mia Paola che non mi chiamava ed era sicuramente persa tra le braccia di quelluomo. Domenica sera arrivò alle 10, tutta abbronzata e raggiante. "E fenomenale … labbiamo fatto in tutte le posizioni e in tutti i luoghi … sulla spiaggia, in mare, sul balcone, io non potevo fare a meno di avere il suo cazzo ben piantato dentro di me … ha una fantasia inarrestabile ed è un vero maiale … gli piace trattarmi come … come una puttana … e questo mi eccita da morire. Sentirmi usata così … mi da un brivido pazzesco. Ho la fichetta dolorante da quante volte mi è entrato dentro … mettiti lì che ti faccio vedere … cè una sorpresa" Io mi sdraiai sul letto e lei si mise sopra di me, scostò la gonna e vidi la sua fica completamente depilata rossa e gonfia … non lavevo mai vista così … era bagnata, quasi grondante … "Hai visto comè bella tutta depilata … guarda comè rossa … senti lodore del cazzo che mi ha preso in questi giorni … " Intanto mi prendeva il pisello tra le dita e me lo menava mentre io osservavo quella fica calda e bagnata senza potermi avvicinare.
    Venne lestate ed io riuscii ad avere due settimane di vacanza. Con Paola avevamo parlato un po di vacanze ma aveva sempre rimandato perché non sapeva quando sarebbe potuta partire. "Senti Paola, oggi ho parlato con il capo e mi ha detto che ho 2 settimane di vacanza a cavallo di ferragosto. Tu hai saputo qualcosa ? Cosa facciamo ?" "Già … senti … mi spiace dirtelo così allultimo ma … non era ancora sicuro … Gennaro mi ha proposto di andare con lui e dei suoi amici in barca in Croazia questestate … e io ho accettato … Non sono mai stata in barca … e poi la Croazia è bellissima … " "Ma … ma … anche in vacanza con lui … ma io cosa faccio ? " "Ma, non so … rimani qua a farti le seghe mentre mi aspetti eh eh eh eh " Rise con forza mentre mi guardava con aria di sfida. Non potevo farci niente. Lei aveva già deciso. Avrebbe passato due settimane con lui. Venne Agosto e lei partì. La vidi preparare la valigia con tanti costumini, tanga e vestiti corti semi trasparenti. Non vedeva lora di fare questa vacanza con lui e vedermi lì a soffrire mentre lei se ne andava la eccitava ancora di più. Se ne uscì sculettando dopo avermi dato un bacio sulla guancia e mi ritrovai solo. Non chiamò, mai. Dopo una settimana di delirio nella nostra casa vuota decisi di fare un giro in montagna per un paio di settimane. Provai a chiamarla a casa quando doveva essere tornata ma il telefono era sempre staccato. Non avevo sue notizie da 14 giorni. Le vacanze finirono in una monotonia disarmante e non vedevo lora di tornare a casa per poterla riabbracciare. Quando varcai la porta di casa la chiamai. Lei uscì dalla cucina in accappatoio con un bicchiere in mano. "Ciao" "Ciao amore, ma doveri finita … iniziavo ad essere preoccupato" "Come vedi sto bene, no ? Senti ti devo parlare un attimo. Siediti sul divano" "Cosa cè ? Mi stai preoccupando" "Già … senti, quando siamo tornati dalle vacanze Gennaro mi ha detto … che mi ama … e vuole stare con me … " Io rabbrividii "Io gli ho detto che sono sposata … però … insomma … anchio lo amo, forse … per cui abbiamo deciso che lui … insomma … si è trasferito a vivere qui" "Come qui ? Ma è casa nostra !" "Diciamo che è casa mia … e comunque … gli ho detto che non potevo mandarti via … che non volevo … per cui dopo un po abbiamo deciso che … sì insomma … se vuoi puoi rimanere … nella stanza piccola, quella che doveva essere del bambino … Cè già un letto pronto … " "Ma … cosa stai dicendo … come faccio io … tu … tu … lo ami … ed io …" "So che per te è difficile … se vuoi andartene … ti capirei … però io ti voglio bene … vorrei che tu stessi qui … " Ero sconvolto, senza parole … mi girava la testa e non riuscivo a credere a questa conversazione irreale "Puoi decidere quando vuoi … ma io spero tu voglia restare … con la tua mogliettina … " Mi abbracciò accarezzandomi il collo "Sai … queste vacanze con lui … sono state incredibili … non posso lasciarlo … mi fa godere come una pazza … e adesso … lui vuole farlo con me tutte le notti … " Le sue carezze si spostarono sul petto mentre mi sussurrava queste parole allorecchio … "Ha dei muscoli meravigliosi … non vedo lora che tu lo veda … non vorresti vederci mentre facciamo lamore … mentre lui mi scopa con foga … Dì la verità che vorresti … ti piacerebbe vedere quando me lo infila dentro … e mi lascia senza fiato … dalla tua stanzetta potresti vedere tutto … ogni sera … e farti tante belle seghine come piace tanto a te … " Aveva iniziato a sfiorarmi i pantaloni ed io non riuscivo a nascondere la mia eccitazione perversa "Ma … io vorrei fare lamore con te … " "Ma non si può … Gennaro ha detto che mi vuole tutta per lui … mi ha concesso di fare lamore con te unultima volta … solo una … e poi dovrò essere sua per sempre … e tu non potrai mai più toccarmi … o baciarmi … o fare lamore con me … perché io sono sua … solo sua … e posso scopare solo con lui … lo sai che ha voluto che io mi tatuassi ? … Mi ha marchiato il sedere … con una G … come le vacche … per far capire a tutti che sono un suo possesso … vuoi vederlo ? Vuoi vedere come mi ha marchiata ? " "S-s-sì" "Guarda … guarda le mie natiche … la vedi quella G … vuol dire che io sono di Gennaro … e tu non puoi avermi più" Leccitazione mi stava uccidendo … non lavrei più avuta … sarei stato cornuto … per sempre "Allora … vuoi fare lamore con me … per lultima volta ? Cornutino mio … ti conviene farla durare però … perché poi non potrai più farlo … guardami la fica … ti piace? Devi adorare questa fica che non potrai più vedere … ricordatela bene perché ora è sua, e solo sua … te la sognerai di notte … la vedrai di sfuggita mentre lui mi scopa … ma non la potrai mai più toccare … accarezzala per lultima volta … guardala … anche questa è sua … bravo, bravo … infila le tue dita ed accarezzami … " Si spogliò e venne vicino a me baciandomi sulla bocca "Questo è lultimo bacio … lecca la mia lingua … guarda i miei seni gonfi … non sono più tuoi … non li toccherai mai più … Come farai senza toccarli, sapendo che lui li può avere tutte le volte che vuole ? Potrai solo immaginarteli e farti le seghe … vero maritino mio ? Io lo so che stai già perdendo la testa … che sei eccitato come un porco a sapere che la tua mogliettina non te la darà mai più … Non vedi lora di venire, vero … vuoi mettermelo dentro ? Vuoi scopare la tua mogliettina per lultima volta ? Sì che lo vuoi perché tu sei un bravo cornuto … e dora in poi ci vedrai fare lamore tutte le sere … mentre lui me lo mette nella patatina, nel culo, in bocca … e tu ti menerai il pistolino guardandoci … per sempre … Dai, mettimelo dentro … lo so che vuoi … però non devi venirmi dentro … perché questo può farlo solo Gennaro … potrai solo andare un po su e giù … e non avrai mai il mio culo … perché non lhai mai avuto … non è mai stato tuo … " Si mise sopra di me, prese il mio pisello e se lo infilò dentro … era larghissima, non lavevo mai sentita così "Allora lo vuoi infilare … Ah … ma lhai già fatto … oh scusa cornutino mio ma non me nero accorta … sono abituata al cazzo di Gennaro che è così grande … il tuo pisellino non lo sento quasi … Adesso andrò un po su e giù … ma devi dirmi quando stai per venire … e goditela questa tua ultima scopata" Lei prese a cavalcarmi lentamente … ma io ero già allo stremo delle forze e la mia resistenza stava svanendo pian piano … dopo pochi movimenti stavo già per venire "ah … Paolaa ..ahh" Si tolse di scatto e prese il mio uccello tra le mani … "Ti è piaciuto … è durata ben poco però, peccato … perché non lo farai mai più … ed ora senti le mie mani che ti masturbano e ti fanno venire … dora in avanti dovrai fare tutto da solo mentre io mi scopo il mio uomo sul nostro letto matrimoniale … vieni porco maritino cornuto … vieni e sbrodolati addosso … " Venni, con fiotti di sperma che finivano ovunque, mentre lei mi ripeteva "Sono sua ora … soltanto sua … e tu non mi avrai mai più … sarai cornuto per sempre".
     
    .
0 replies since 22/8/2008, 01:14   846 views
  Share  
.